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Obiettivo: riunioni 100/100

Pubblicato da in Lego Serious Play ·
Tags: RiunioniInnovazioneLegoConsulenzaFacilitazione
Se provassimo a chiedere ad un qualunque imprenditore (ma vale per qualsiasi dirigente) quanto ascolta i consigli e le opinioni dei propri di dipendenti, saremmo sommersi da una valanga di "continamente", "sempre", "più di ogni altra cosa al mondo", ecc.
Se poi gli chiedessimo quanto siano aperte le riunioni, quanto cioè i dipendenti sono invogliati a contribuire, le risposte andrebbero dal sintetico "totalmente" al più prolisso "nelle nostre riunioni non c'è alcuna gerarchia: sono tutti coinvolti e liberi di portare le proprie idee", passando per tutta una serie di opzioni intermedie il cui senso sarebbe sempre quello di un contesto in cui il dirigente di turno si fa da parte ascoltando sommessamente (quasi in religioso silenzio) le istanze dei colleghi, a loro volta smaniosi di esporre ogni pi infimo dettaglio delle proprie portentose idee.
OK, veniamo alla realtà!
Tralasciando quanto davvero gli imprenditori credano (e qui sarebbe interessante dibattere se siano più quelli che si autoilludono o quelli che consapevolmente raccontano una realtà immaginifica), un dato di fatto, inevitabile e incontrovertibile, è che nella maggior parte delle riunioni si verifica il cosiddetto fenomeno 80/20: il 20% delle persone (presumibilmente approssimato per eccesso...) occupa l'80% del tempo (approssimato per difetto...). Al di là delle (presunte?) intenzioni dei più, si tratta di una realtà ineludibile, spesso dovuta anche semplicemente al maggior carisma dei leader o alla naturale riservatezza o timorosità di chi occupa posizioni meno rilevanti. In questi contesti, poi, chi prende la parola tende a monopolizzarla, rendendo anche difficile intervenire e, spesso, se quella parola è appannaggio del "capo" il massimo di partecipazione che si riesce ad ottenere sono entusastiche conferme di ogni suo pensiero.
Esistono tuttavia metodi più o meno validi per estendere la partecipazione delle persone (se davvero lo si vuole) e favorirne l'interazione. Uno dei più interessanti prevede l'utilizzo dei mattoncini LEGO per facilitare l'emersione di idee e opinioni. La metodologia Lego Serious Play, infatti, applica la componente del gioco al contesto lavorativo (da cui la convivenza dei termini "serious" e "play") ottenendo, generalmente, un totale coinvolgimento con risultati spesso estreamente interessanti ed innovativi.
Sono molti i contesti in cui questa tecnica è stata adottata e l'effetto è stato la realizzazione di riunioni 100/100 (tutti partecipano per tutto il tempo) e, soprattutto, la costruzione di risultati che sono frutto di una intelligenza collettiva, ben più potente di quella che può produrre il solo capo con l'avallo acritico degli astanti.
Con Lego Serious Play tutti sono chiamati a contribuire ma poiché questo avviene in un contesto leggero, la partecipazione è dovuta ma spontanea e, pertanto, efficace e realmente produttiva... Eppoi, quale dipendente non sarebbe contento di poter... giocare (sia pure seriamente) col proprio capo?!



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